Correva l’anno…

Correva l’anno 2017 quando ho lasciato andare via me stessa ancora una volta.

Non sono il tipo di persona che tira le somme a fine anno, e non sono il tipo di persona che si prefigge i buoni propositi per l’anno che verrà, ma questa volta mi sento di dover fare un’eccezione.

Il 2017 è stato un anno di totale disfacimento di me stessa, forse necessario affinché io potessi risorgere dal mio malessere, come la fenice fa dalle sue ceneri.

La persona che ne è uscita però, non vuole ricordare quest’anno in questo modo.

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Forse

Vorrei tornare a quando ho detto no

Ed era meglio dire sì.

Ché forse la vita sarebbe stata diversa e io pure.

Ché forse avrei avuto un padre che avrebbe saputo darmi amore.

Ché forse avrei avuto una madre di cui essere figlia e basta.

Vorrei tornare a quando ho detto sì

E la mia mente urlava no.

Ché forse ora avrei qualcuno da educare e coccolare.

Ché forse non avrei un lutto da ricordare.

Un vuoto da colmare.

 

 

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Alice era stanca dei suoi sbalzi d’umore. Non riusciva a dare loro una spiegazione. Non riusciva a far capire che sentiva fosse qualcosa di serio. La facevano solo sentire ridicola, paranoica. Perché aveva sempre quelle reazioni così esagerate e a tratti aggressive? Perché l’attimo dopo era sola, in un angolino buio della sua mente? Cos’aveva che non andava?

Alice voleva delle risposte, ma aveva paura di fare le domande.

Misguided ghosts

Oggi ho lavato i capelli, e insieme al sudore ho provato a lavar via anche i demoni che, silenziosi, hanno bussato di nuovo alla mia porta. Dicono che dobbiamo perdonarci, ma non ci insegnano a farlo e allora si va via per evitare che i demoni facciano del male a chi amiamo.

Dicono che dobbiamo amarci, ma l’amor proprio dove si trova? Continua a leggere “Misguided ghosts”

Schwartz

Ci risiamo.

Le stesse sensazioni

Sola

Abbandonata

Sostituibile

Vorrei fermarle, ma come?

Vorrei convincermi di non esserlo

Ma allora perché ho l’anima da vomitare?

Spento

Vorrei solo che il mio cervello sia spento.

Vaga

È buio

L’ho perso

Mi sono persa

Mantra

Sono quello che sono. 

Faccio quello che posso.

 

Ripeto, come un mantra, queste parole nei giorni dai pensieri ombrosi. Lascio che mi accompagnino nei momenti di inciampo. Permetto loro di prendermi sotto braccio per portarmi verso l’infinito dei miei giorni, quando sono lì che cammino verso il buio del passato.

 

Un esercizio giornaliero. Un compito audace. Continua a leggere “Mantra”

Brand new eyes

Alice è qui. Distesa sul letto che per mesi ha raccolto il suo dolore, le sue lacrime, che ha sostenuto il peso del suo corpo inanime, e pensa. Pensa a quante cose siano cambiate in un tempo relativamente breve. A quanto sia cambiata. O, come ha imparato a capire, a quanto stia scoprendo sempre più se stessa. Pensa a come abbia iniziato a liberarsi dei suoi demoni. Di come, togliendo man mano il loro peso dalla sua anima, la stia abbandonando anche la rabbia. Quella rabbia che più volte ha scagliato contro chi non doveva. Quella rabbia che sfuggiva al suo controllo. Continua a leggere “Brand new eyes”

Touch

Caldo

Il tocco della tua mano

Dolce

Il tuo fiato sul mio collo

Profondi

I tuoi occhi che mi guardano

Delicate

Le tue dita tra i miei capelli

Leggeri

I miei pensieri in tua presenza

Naturale

Il sorriso sul mio volto

Serena

La mia anima tempestosa

Felice

La mia vita con te

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